Nei giorni scorsi una voce ha agitato il mondo tech: Apple avrebbe invitato gli utenti iPhone a eliminare Google Chrome. Un’accusa pesante, rilanciata da molti siti e social, ma la realtà, come spesso accade, è diversa da come è stata raccontata.
Una campagna pubblicitaria del 2023 torna virale
L’origine del caos risale a uno spot pubblicitario di Apple, lanciato nell’estate 2023. Il video, chiamato “Flock”, mostrava come la navigazione online potesse essere monitorata da occhi invisibili, sottolineando come Safari proteggesse meglio la privacy.
Apple non nominava mai Chrome, ma il confronto era implicito: Safari difende, gli altri browser espongono.
Lo spot, dimenticato dopo l’uscita, è tornato d’attualità per un motivo ben preciso: i recenti cambi di strategia di Google su Chrome.
Google cambia idea sulla privacy… e parte la confusione
Dopo aver promesso un miglior controllo dei cookie di terze parti, Google ha recentemente comunicato di non voler più introdurre cambiamenti sostanziali.
Questo dietrofront ha riacceso il dibattito, facendo tornare virale la vecchia pubblicità di Apple.
Ma qualcuno ha confuso i piani: Apple non ha mai invitato gli utenti a cancellare Chrome, né attraverso spot né attraverso comunicazioni ufficiali.
Nessuna guerra diretta tra Apple e Chrome
Nonostante i titoli sensazionalistici circolati in rete, non c’è stato alcun ordine o richiesta di rimuovere Chrome dagli iPhone. Apple continua a puntare sulla privacy come valore distintivo, ma attraverso messaggi di branding, non con imposizioni o blocchi su app di terze parti.
In altre parole: nessuna crociata contro Chrome, nessuna direttiva nascosta.
Due approcci diversi alla privacy
Al centro di tutto rimane un dato evidente: Apple e Google adottano strategie molto diverse quando si parla di protezione dei dati:
- Apple spinge su un modello chiuso e protetto, puntando sull’immagine di “difensore della privacy”.
- Google deve mediare tra utenti e business pubblicitario, rallentando alcuni cambiamenti promessi.
Questa distanza continuerà a crescere, soprattutto in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale e la gestione dei dati diventano sempre più cruciali.
Conclusione
La notizia della cancellazione di Chrome dagli iPhone è falsa. Apple non ha mai imposto nulla: si tratta di una distorsione di messaggi pubblicitari passati, esasperata da cambi di strategia di Google e dalla fame di notizie virali.
Quando si parla di privacy, la verità è spesso più complessa di un titolo ad effetto.
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